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giovedì 27 ottobre 2022

Perche ' e' difficile piangere?

 

Piangere fa bene, ma perché allora è così faticoso?




perché piangere è faticoso lo spiegano gli scienziati
Serena Williams consola Naomi Osaka mentre piange
JULIAN FINNEYGETTY IMAGES

Secondo gli scienziati esistono tre tipi di lacrime: quelle "riflesse", quelle "continue" e quelle "emotive". Le prime due hanno lo scopo di inumidire gli occhi per proteggerli da agenti esterni e rimuovere granelli di polvere e altri agenti irritanti. La terza categoria, le lacrime emotive, hanno a che fare con quello che proviamo, sono una risposta naturale alle emozioni, di tipo profondamente umano. Piangere per ciò che proviamo ci fa bene, lo dicono gli studi, ma allora perché è così difficile? Con "difficile" intendiamo "faticoso", "stancante", in grado di lasciarci svuotate sul divano senza la forza di alzarci e fare la cena.
«Quando piangiamo, apriamo il cancello alle nostre emozioni difficili», spiega a Stylist la terapeuta Navit Schechter, «Le emozioni del presente possono far emergere emozioni passate che sono rimaste intrappolate o represse e possono essere profondamente dolorose. Dobbiamo prendere atto di questi segnali di sopraffazione e angoscia». Piangere è un modo per farlo, ma, come spesso accade quando si processa il dolore, non è una passeggiata. Quando piangiamo, secondo l'Harvard Medical School il nostro corpo rilascia endorfine in grado di alleviare il dolore sia fisico che emotivo. «Questi ormoni agiscono per calmarci», spiega Schechter, «aiutandoci a essere migliori, più calmi e più connessi con gli altri intorno a noi».  
perché piangere è faticoso lo spiegano gli scienziati
Il presidente Obama commosso durante un discorso alla University of North Carolina
JOE RAEDLEGETTY IMAGES

Dopo il pianto, dunque, spesso ci sentiamo meglio, ma piangere provoca una perdita di equilibrio, una scossa emotiva, un impiego di energie. «Piangere è davvero difficile per il nostro corpo», spiega a Stylist la psicoterapeuta Roxy Rhodes, «Mentre piangi, la frequenza cardiaca aumenta e la respirazione rallenta ed è meno efficace poiché non riempiamo i nostri polmoni fino in fondo. Ciò significa che non riceviamo abbastanza ossigeno nel nostro sangue, il che può portare a iperventilazione». Nulla di strano, quindi se piangere ci sfinisce e se, per farlo, ci vorremmo ritirare in un posto in cui ci sentiamo protetti, anche se spesso finisce per essere l'autobus o il bagno dell'ufficio. «Dopo una dura sessione di pianto, se puoi, riposati un po'», consiglia Rhodes, «Se questo non hai gli spazi per farlo, prova a rilassarti con un po' di meditazione o fai una passeggiata in uno spazio verde. Devi lavorare attivamente per calmare la parte emotiva del tuo cervello. Bevi un po' d'acqua per ripristinare i livelli di liquidi. Ove possibile, annulla qualsiasi impegno non necessario e dai la priorità a te. Quando ti sentirai meglio lo saprai».


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