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lunedì 30 agosto 2021

 

Il settembre caldo del reddito di cittadinanza: cosa può cambiare in concreto

Da un lato il centrodestra che preme per abolirlo o comunque riformarlo integralmente, dall'altra il Movimento 5 Stelle che lo difende a spada tratta. Ecco cosa potrebbe succedere alla misura baluardo del governo Conte

Il dibattito sul reddito di cittadinanza si fa sempre più caldo e diventa l’ennesimo tema su cui infuria la battaglia politica. Con conseguenze che, nel caso dell’abolizione di cui molto si sta discutendo, si ripercuoterebbero su milioni di cittadini italiani che usufruiscono della misura di sostegno al reddito.

La lotta politica

La riforma dello strumento “anti povertà” fortemente voluto dall’allora premier Giuseppe Conte verrà affrontata a partire da settembre, che si prospetta uno dei mesi più caldi per l’agenda economica del governo. E le varie posizioni sembrano essere già definite: da un lato il Movimento 5 Stelle, deciso a difendere strenuamente il provvedimento diventato un loro manifesto, dall’altro il centrodestra che spinge quantomeno su una revisione spalleggiato da Italia Viva di Matteo Renzi, che ha proposto un referendum per l’abolizione. Nel mezzo il premier Mario Draghi, che ha preso tempo dichiarando però di “condividere in pieno il concetto alla base del reddito di cittadinanza”.

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