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martedì 31 agosto 2021

 

Non venite, vi aiuteremo in Afghanistan”: in Ue passa la linea dura dei Paesi che non vogliono “un nuovo 2015”

Austria, Danimarca e Repubblica Ceca anticipano le scelte prima del vertice ministeriale sulla crisi. Bruxelles non garantisce una quota di ingressi agli afghani e rimanda la gestione dei migranti a “un forum di alto livello”

Nella foto: una ragazza afghana saltella sull'asfalto dell'aeroporto militare di Melsbroek in Belgio. Photo source: Twitter profile @reuterspictures. Foto di Johanna Geron.

Chi si aspettava che l’Unione europea avrebbe aperto le porte ai profughi afghani si è dovuto ricredere. Al termine di una riunione di cinque ore tra i ministri degli Interni dei Paesi membri, durante la quale non sarebbero mancati i momenti di tensione, l’Ue ha infatti rimandato la partita dell’assistenza diretta dei richiedenti asilo a “un forum di alto livello sui reinsediamenti che avrà luogo a settembre”, ha annunciato la commissaria Ue, Ylva Johansson, al termine dell’incontro. Per il momento, Bruxelles non ha fissato alcuna quota di rifugiati proveniente dal Paese martoriato da decenni di guerra. Né si accinge a farlo nelle prossime ore.

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