febbraio 2022 - EVENTI E NEWS

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lunedì 28 febbraio 2022

febbraio 28, 2022 0

 

Campania in zona bianca, ma De Luca avverte: "Mascherine all'aperto restano obbligatorie"

A preoccupare sono le feste per il Carnevale

Calano i positivi come anche i ricoveri in Campania, che, nel frattempo, è passata in zona bianca. Tuttavia restano obbligatorie le mascherine anche all’aperto in caso di affollamenti. A ricordarlo è lo stesso presidente della Regione Vincenzo De Luca che, attraverso una nota, ricorda tutti i campani che permane l'obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all'aperto, in presenza di affollamenti e assembramenti fino alla conclusione dello stato di emergenza, obbligo disposto dall’ordinanza del Ministro della salute dell'8 febbraio 2022, previsto anche per le regioni in "zona bianca".

Dunque, nonostante il calo considerevole di positivi e di ricoveri in ospedale di pazienti Covid, la Campania prosegue con l'obbligo di mascherine all'aperto. "Si raccomanda in modo particolare - dichiara il presidente Vincenzo De Luca - di rispettare tale obbligo in occasione del Carnevale e di eventi pubblici e privati che possano determinare pericolo di nuovi contagi. Il senso di responsabilità e la prudenza consentiranno una maggiore tutela dei nostri concittadini e il rientro sereno nella vita normale, anche per le attività economiche".

Dunque a preoccupare il numero uno della Campania sono precisi eventi come il Carnevale e più in generale le feste e i veglioni, che si terranno a partire da questa sera, per festeggiare il martedì grasso, che quest'anno cade domani, 1 marzo. In teoria, con la regione in zona bianca, da domani le mascherine non saranno più obbligatorie all'aperto. È infatti in scadenza l'ordinanza firmata nei mesi scorsi dal governatore Vincenzo De Luca, che però ricorda come, di fronte ad assembramenti, la mascherina resta un obbligo. Insomma De Luca non molla un millimetro di fronte alla pandemia. Soprattutto ora, proprio perché si va verso un periodo di festa.

febbraio 28, 2022 0

 

Covid, algoritmo può identificare i pazienti che rischiano la morte

Sviluppato dall'università di Yale, avrebbe un'accuratezza dell'83%

L'università di Yale (Stati Uniti), utilizzando un nuovo algoritmo di apprendimento automatico, ha individuato le cellule del sistema immunitario associate a un maggiore rischio di morte per Covid. Il sistema, che apre nuovi scenari anche per altre malattie, avrebbe un'accuratezza dell'83%.

"Gli algoritmi di apprendimento automatico si focalizzano tipicamente su una visione dei dati che ha un’unica risoluzione, ignorando le informazioni che possono essere trovate in maniera più focalizzata. - spiega il co-autore dello studio, Manik Kuchroo - Per questo motivo abbiamo creato l’algoritmo 'Multiscale Phate' che permette di concentrarsi su specifici sottoinsiemi di dati per condurre analisi più dettagliate".

Già utilizzato per analizzare 55 milioni di cellule

Lo strumento, come spiegato in un articolo pubblicato sulla rivista 'Nature Biotechnology', permette infatti di vagliare i dati a ogni risoluzione possibile, dai milioni di cellule fino alle singole cellule, nel giro di pochi minuti. I ricercatori lo hanno utilizzato per analizzare 55 milioni di cellule del sangue prelevate da 163 pazienti giunti allo 'Yale New Haven Hospital' per una forma grave di Covid.

Da un'analisi più ampia dei dati, è emerso che alti livelli di cellule T forniscono protezione, mentre alti livelli di granulociti e monociti si associano ad alti livelli di mortalità. Un esame più dettagliato ha rivelato che un particolare tipo di cellule T (denominato TH17) si associa a una mortalità maggiore quando si unisce a molecole infiammatorie come l'interleuchina 17 e l'interferone gamma. "Misurando questi parametri nel sangue, - ha concluso Kuchroo - il sistema può predire se il paziente sopravvivrà con un’accuratezza pari all’83%".


febbraio 28, 2022 0

 

L'invasione russa in Ucraina: ultime notizie in diretta

Tutti gli aggiornamenti ora per ora sulla guerra in Ucraina

La Russia dopo aver ammassato quasi 200mila militari al confine con l'Ucraina ha riconosciuto lunedì scorso l'indipendenza delle regioni separatiste dell'Ucraina orientale. Nella notte tra mercoledì e giovedì la guerra d'invasione è iniziata. Si combatte in tutta l'Ucraina mentre Mosca ha posto sul tavolo dei negoziati il riconoscimento dell'annessione della Crimea e la smilitarizzazione dell'Ucraina che dovrà restare "terreno neutrale". La situazione ora per ora, in diretta. 

Dall’Italia 110 milioni di euro al Governo ucraino

Il Governo italiano ha erogato 110 milioni di euro al Governo ucraino che, ha confermato il ministro ucraino Marchenko, verranno utilizzati per garantire il normale funzionamento dell’amministrazione pubblica ucraina.

Biden: "Gli americani non devono temere una guerra nucleare"

"Gli americani non devono temere una guerra nucleare". Ad assicurarlo il presidente Usa, Joe Biden, parlando con i giornalisti.il numero uno della Casa Bianca ha risposto con un secco "No" alla domanda se i cittadini americani debbano temere la guerra nucleare alla luce degli sviluppi del conflitto condotto dalla Russia in Ucraina.

Macron: "In contatto con Putin per evitare il peggio"

''Per evitare che la situazione peggiori, ho suggerito al presidente Putin di rimanere in contatto nei prossimi giorni. Continueremo le nostre discussioni''. Lo ha scritto su Twitter il presidente francese Emmanuel Macron, che oggi ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo su richiesta di quello ucraino Volodymyr Zelensky. 

Macron ha anche preso parte a un colloquio telefonico con gli altri leader di G7, Ue e Nato. Occasione per ribadire "la più ferma condanna per la brutale e ingiustificata aggressione nei confronti dell'Ucraina, alla quale è stata da tutti assicurata la più grande solidarietà". Ha partecipato anche il premier Mario Draghi. "Nel riaffermare l'importanza della coesione e dell'unità di intenti sin qui dimostrata - informa una nota di Palazzo Chigi - sono state passate in rassegna le iniziative sinora adottate per sostenere il popolo e le istituzioni dell'Ucraina sul piano umanitario, economico e militare; le decisioni attuate in ambito Nato e le sanzioni disposte nei confronti della Federazione russa. I leader hanno concordato di mantenere il più stretto coordinamento sugli sviluppi della crisi e le misure da intraprendere".

Gli Usa avvertono: "Putin ha ancora notevole potenza di combattimento"

"Al momento non c'è nessun meccanismo di de escalation in atto con la Russia". Nelle parole del portavoce del Pentagono John Kirby, in un briefing con la stampa sull'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, sono cristallizzate tutte le difficoltà del momento. 
Secondo Kirby "Putin ha ancora a disposizione una notevole potenza di combattimento, che finora non ha spostato in Ucraina. Hanno subito battute d'arresto" ma "impareranno queste lezioni".  

Secondo il Pemtagono Le forze ucraine "stanno resistendo in modo abbastanza efficace intorno a Kiev, costringendo i russi a faticare per avanzare verso sud. Noi valutiamo che sono ancora fuori dal centro della città (i russi ndr)ma sappiamo con certezza che hanno intenzione di arrivare a Kiev". 

Dall'Ue sanzioni contro altri 26 oligarchi russi

Altri 26 oligarchi russi, tra cui i vertici delle principali società energetiche del Paese, sono stati inseriti nella lista delle persone, che diventano così 680 in totale, colpite dalle sanzioni Ue. Per loro scatta il congelamento dei beni e il divieto di entrare o transitare per il territorio dei Paesi Ue. Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. 

Tra i sanzionati ci sono anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, l'uomo d'affari Alisher Usmanov e i proprietari del gruppo Alfa Mikhail Fridman e Petr Aven. Nella lista nera anche il proprietario di Severstal Alexei Mordashov, il Ceo di Rosneft Igor Sechin, il capo della Transneft Nikolai Tokarev e l'uomo d'affari Sergei Roldugin, il vice primo ministro Dmitry Chernyshenko, il ministro dell'Edilizia, dell'edilizia abitativa e dei servizi pubblici Irek Faizullin e il ministro dei Trasporti Vitaly Savelyev, oltre al regista e attore Tigran Keosayan.  

La decisione odierna integra il pacchetto di misure annunciato dall'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, dopo la videoconferenza dei ministri degli Affari esteri dell'Ue di ieri, 27 febbraio. Questo pacchetto include anche la fornitura di attrezzature e forniture alle forze armate ucraine attraverso il Fondo europeo per la pace, il divieto di sorvolo dello spazio aereo dell'Ue e l'accesso agli aeroporti dell'Ue da parte di vettori russi di ogni tipo e il divieto di transazioni con la Russia Banca centrale.

Stoltenberg a Biden: "Proteggeremo alleati"

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha partecipato alla teleconferenza con i leader mondiali organizzata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sulla crisi in Ucraina. Al termine del vertice è stato pubblicato un post su Twitter. "Condanniamo la brutale invasione della Russia, sosteniamo il popolo coraggioso dell'Ucraina e proteggeremo gli alleati della Nato - ha scritto Stoltenberg - La nostra unità è più forte che mai".  

Chiusi i negoziati, nuovo raid aereo vicino a Kiev

Un raid aereo ha colpito Brovary, vicino a Kiev, poco dopo la fine dei negoziati tra Russia e Ucraina. Lo riferisce il Kyiv Independent citando il sindaco della città a meno di 30 km dalla capitale, Ihor Sapozhko, secondo cui ci sono dei feriti. 

Un attacco missilistico condotto invece su Vasylkiv, Bila Tserkva e Kalinovka ha poi distrutto un dormitorio di cinque pi

febbraio 28, 2022 0

 

Profughi ucraini in fuga verso l'Italia, scatta la macchina dell'accoglienza

Secondo l'Unhcr oltre 500.000 persone sono già scappate dalle zone di guerra. Il Governo si attende un forte afflusso di stranieri. Prevista la sistemazione nei Cas. Regioni e Comuni in prima linea. Il ministro dell'Interno lavora a un piano comune con l'Ue

Un'altra giornata di conflitto e scontri. Quelli sul campo - con esplosioni e vittime - e quelli dipomatici con le delegazioni di Russia e Ucraina che si sono incontrate ma senza giungere a un accordo, e col braccio di ferro tra il Cremlino e l'Occidente soprattutto sul fronte economico. Sullo sfondo c'è l'emergenza profughi. Si moltiplica il numero dei cittadini che cercano di mettersi in salvo e lasciare i territori diventati campo di battaglia. Tentativi resi più difficili dalla chiusura degli spazi aerei. Secondo l'Unhcr sono più di 500.000  i rifugiati fuggiti dall'Ucraina nei Paesi vicini. Anche l'Italia si prepara ad accogliere un buon numero di profughi. Si pensa a un'ondata di arrivi imponente, tanto che il tema è stato inserito nell'ultimo decreto varato dal Consiglio dei ministri. Il Viminale sta lavorando al piano per l'accoglienza in raccordo con l'Ue. Vediamo come.

Un popolo in fuga

Come detto, per l'Unhcr sono più di 500.000  i rifugiati fuggiti dall'Ucraina nei Paesi vicini. Ma è solo l'inizio. Per avere idea della portata del fenomeno, basta pensare che dall'inizio dell'invasione russa, la guardia di frontiera polacca ha fatto passare ai valichi con l'Ucraina oltre 281.000 persone in fuga dal Paese. Nella sola giornata di ieri sono arrivate in Polonia quasi 100.000 persone dall'Ucraina. I dati sono riferiti dall'Ambasciata di Polonia in Italia che assicura come ''tutti i rifugiati provenienti dall'Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità, vengono accolti e possono entrare in Polonia seguendo le procedure predisposte. Nessuna delle persone in fuga deve preoccuparsi della legalità del proprio soggiorno".

La comunità ucraina in Italia

Nel nostro Paese, la comunità ucraina è molto presente: con circa 250mila persone. Numero destinato a crescere velocemente. Tanto che il decreto varato nel primo pomeriggio di oggi, 28 febbraio, prevede il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Nel testo si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei Cas (centri di accoglienza straordinaria) e questo "indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale".

E il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha partecipato al Consiglio Affari interni Ue. Sul tavolo dei ministri dell'Interno,  l'accordo sull'applicazione del cosiddetto "meccanismo di solidarietà" dei Paesi membri verso le città europee che saranno più interessate dall'arrivo dei profughi.

"C'è stata una grande solidarietà da parte di tutti i Paesi sia nei confronti degli ucraini sia nei confronti dei Paesi vicini all'Ucraina in modo da garantire il massimo supporto a un popolo che in questo momento sta soffrendo - ha detto Lamorgese al termine del vertice - Si è parlato della protezione da assicurare a tutti coloro che arriveranno sui nostri territori. È una grave situazione. Abbiamo manifestato tutti quanti la vicinanza e soprattutto abbiamo assicurato che ognuno farà la propria parte".

"La nostra scuola - ha detto il ministro dell'Istruzioine, Patrizio Bianchi - ha una grande tradizione di inclusione della quale dobbiamo essere orgogliosi. Nel corso del Consiglio dei ministri ho spiegato che siamo pronti ad accogliere nelle nostre aule bambini e ragazzi ucraini costretti a lasciare il loro Paese a causa della guerra. Faremo la nostra parte - conclude - insieme, per dare sostegno e aiuto a una comunità colpita da un attacco inaccettabile".  

La macchina della solidarietà

Intanto si agisce a più livelli, non solo ai vertici delle Istituzioni. "Noi medici siamo pronti a dare una mano, in ogni modo. Il sistema sanitario nazionale farà sicuramente la sua parte, ma la faranno anche tutte le organizzazioni dei camici bianchi: Ordini, sindacati, aggregazioni a carattere culturale sono disponibilissime a trovare tutte le forme possibili per dare un supporto concreto a chi fugge dalla guerra e a chi rimane", ha assicurato all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli. Ora "siamo nella fase in cui serve supporto alle persone. Aspettiamo di capire come ci si deve organizzare".

Regioni e Comuni accolgono i profughi

Da Nord a Sud, Regioni e Comuni si preparano ad accogliere i cittadini in fuga dalle zona di guerra. A Roma il sindaco Roberto Gualtieri ha costituito una task force apposita. Decisa la verifica con gli operatori del settore recettivo della disponibilità di possibili sistemazion e l'apertura di un tavolo con tutte le associazioni di volontariato.

Dall'Ucraina sono in arrivo a Milano "in primis fragili e bambini". Ha detto il sindaco Giuseppe Sala "Ci aspettiamo - ha aggiunto - che già tra oggi e domani arrivino i primi e poi ci sarà il tema dei ricongiungimenti, perché da quello che ci risulta tante madri e nonne sono già partite andando verso i confini con la Romania, per poter prendere i bambini. Sarà un gran lavoro, ma noi faremo tutto ciò che c'è da fare, in accordo con la Prefettura e con gli enti che accoglieranno". Quando arriveranno "questi bambini non vanno semplicemente accolti, ma bisogna che siano inseriti in percorsi educativi e formativi", ha sottolineato Sala spiegando che a questo si aggiunge "un punto di natura legale su come si strutturano i ricongiungimenti". 

La Regione Toscana punta a "convertire gli spazi degli alberghi sanitari, che avevamo a disposizione per il Covid, per l'accoglienza dei profughi". Come spiegato dal governatore Giani si cercherà di "inserire nei corridoi umanitari un coordinamento per la raccolta di beni che possono essere mandati in Ucraina".

Porte aperte anche in Sicilia. "Coopereremo con le nove prefetture dell'Isola per fornire collaborazione e coordinare gli aspetti logistici, assieme alla Protezione civile regionale, per la distribuzione di farmaci e di ogni genere di prima necessità e perché i profughi possano avere tutta l'assistenza di cui necessitano - ha detto il governatore Nello Musumeci -. Con l'auspicio che, al più presto, quanto sta accadendo in Ucraina abbia soluzione positiva e pacifica".  

E il Comune di Palermo ha attivato un indirizzo email  (aiutiucraina@comune.palermo.it) dedicato alla situazione ucraina" per accompagnare e facilitare le pratiche di ricongiungimenti e mettere in collegamento i profughi con le associazioni del terzo settore e con privati cittadini che, in alcuni casi, hanno già espresso ed intendono dare la loro disponibilità per accoglierli".

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha messo a disposizione 545 posti negli ospedali locali: "Non sappiamo quali saranno i numeri dei profughi in arrivo. Ci sarà riunione importante con la Protezione Civile nazionale, noi siamo pronti ad aprire 545 posti nei nostri ospedali se vi fosse necessità in via emergenziale, possono diventare anche dormitori per chi non ha parenti". 

febbraio 28, 2022 0

 

Profughi ucraini in fuga verso l'Italia, scatta la macchina dell'accoglienza

Secondo l'Unhcr oltre 500.000 persone sono già scappate dalle zone di guerra. Il Governo si attende un forte afflusso di stranieri. Prevista la sistemazione nei Cas. Regioni e Comuni in prima linea. Il ministro dell'Interno lavora a un piano comune con l'Ue

Un'altra giornata di conflitto e scontri. Quelli sul campo - con esplosioni e vittime - e quelli dipomatici con le delegazioni di Russia e Ucraina che si sono incontrate ma senza giungere a un accordo, e col braccio di ferro tra il Cremlino e l'Occidente soprattutto sul fronte economico. Sullo sfondo c'è l'emergenza profughi. Si moltiplica il numero dei cittadini che cercano di mettersi in salvo e lasciare i territori diventati campo di battaglia. Tentativi resi più difficili dalla chiusura degli spazi aerei. Secondo l'Unhcr sono più di 500.000  i rifugiati fuggiti dall'Ucraina nei Paesi vicini. Anche l'Italia si prepara ad accogliere un buon numero di profughi. Si pensa a un'ondata di arrivi imponente, tanto che il tema è stato inserito nell'ultimo decreto varato dal Consiglio dei ministri. Il Viminale sta lavorando al piano per l'accoglienza in raccordo con l'Ue. Vediamo come.

Un popolo in fuga

Come detto, per l'Unhcr sono più di 500.000  i rifugiati fuggiti dall'Ucraina nei Paesi vicini. Ma è solo l'inizio. Per avere idea della portata del fenomeno, basta pensare che dall'inizio dell'invasione russa, la guardia di frontiera polacca ha fatto passare ai valichi con l'Ucraina oltre 281.000 persone in fuga dal Paese. Nella sola giornata di ieri sono arrivate in Polonia quasi 100.000 persone dall'Ucraina. I dati sono riferiti dall'Ambasciata di Polonia in Italia che assicura come ''tutti i rifugiati provenienti dall'Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità, vengono accolti e possono entrare in Polonia seguendo le procedure predisposte. Nessuna delle persone in fuga deve preoccuparsi della legalità del proprio soggiorno".

La comunità ucraina in Italia

Nel nostro Paese, la comunità ucraina è molto presente: con circa 250mila persone. Numero destinato a crescere velocemente. Tanto che il decreto varato nel primo pomeriggio di oggi, 28 febbraio, prevede il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Nel testo si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei Cas (centri di accoglienza straordinaria) e questo "indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale".

E il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha partecipato al Consiglio Affari interni Ue. Sul tavolo dei ministri dell'Interno,  l'accordo sull'applicazione del cosiddetto "meccanismo di solidarietà" dei Paesi membri verso le città europee che saranno più interessate dall'arrivo dei profughi.

"C'è stata una grande solidarietà da parte di tutti i Paesi sia nei confronti degli ucraini sia nei confronti dei Paesi vicini all'Ucraina in modo da garantire il massimo supporto a un popolo che in questo momento sta soffrendo - ha detto Lamorgese al termine del vertice - Si è parlato della protezione da assicurare a tutti coloro che arriveranno sui nostri territori. È una grave situazione. Abbiamo manifestato tutti quanti la vicinanza e soprattutto abbiamo assicurato che ognuno farà la propria parte".

"La nostra scuola - ha detto il ministro dell'Istruzioine, Patrizio Bianchi - ha una grande tradizione di inclusione della quale dobbiamo essere orgogliosi. Nel corso del Consiglio dei ministri ho spiegato che siamo pronti ad accogliere nelle nostre aule bambini e ragazzi ucraini costretti a lasciare il loro Paese a causa della guerra. Faremo la nostra parte - conclude - insieme, per dare sostegno e aiuto a una comunità colpita da un attacco inaccettabile".  

La macchina della solidarietà

Intanto si agisce a più livelli, non solo ai vertici delle Istituzioni. "Noi medici siamo pronti a dare una mano, in ogni modo. Il sistema sanitario nazionale farà sicuramente la sua parte, ma la faranno anche tutte le organizzazioni dei camici bianchi: Ordini, sindacati, aggregazioni a carattere culturale sono disponibilissime a trovare tutte le forme possibili per dare un supporto concreto a chi fugge dalla guerra e a chi rimane", ha assicurato all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli. Ora "siamo nella fase in cui serve supporto alle persone. Aspettiamo di capire come ci si deve organizzare".

Regioni e Comuni accolgono i profughi

Da Nord a Sud, Regioni e Comuni si preparano ad accogliere i cittadini in fuga dalle zona di guerra. A Roma il sindaco Roberto Gualtieri ha costituito una task force apposita. Decisa la verifica con gli operatori del settore recettivo della disponibilità di possibili sistemazion e l'apertura di un tavolo con tutte le associazioni di volontariato.

Dall'Ucraina sono in arrivo a Milano "in primis fragili e bambini". Ha detto il sindaco Giuseppe Sala "Ci aspettiamo - ha aggiunto - che già tra oggi e domani arrivino i primi e poi ci sarà il tema dei ricongiungimenti, perché da quello che ci risulta tante madri e nonne sono già partite andando verso i confini con la Romania, per poter prendere i bambini. Sarà un gran lavoro, ma noi faremo tutto ciò che c'è da fare, in accordo con la Prefettura e con gli enti che accoglieranno". Quando arriveranno "questi bambini non vanno semplicemente accolti, ma bisogna che siano inseriti in percorsi educativi e formativi", ha sottolineato Sala spiegando che a questo si aggiunge "un punto di natura legale su come si strutturano i ricongiungimenti". 

La Regione Toscana punta a "convertire gli spazi degli alberghi sanitari, che avevamo a disposizione per il Covid, per l'accoglienza dei profughi". Come spiegato dal governatore Giani si cercherà di "inserire nei corridoi umanitari un coordinamento per la raccolta di beni che possono essere mandati in Ucraina".

Porte aperte anche in Sicilia. "Coopereremo con le nove prefetture dell'Isola per fornire collaborazione e coordinare gli aspetti logistici, assieme alla Protezione civile regionale, per la distribuzione di farmaci e di ogni genere di prima necessità e perché i profughi possano avere tutta l'assistenza di cui necessitano - ha detto il governatore Nello Musumeci -. Con l'auspicio che, al più presto, quanto sta accadendo in Ucraina abbia soluzione positiva e pacifica".  

E il Comune di Palermo ha attivato un indirizzo email  (aiutiucraina@comune.palermo.it) dedicato alla situazione ucraina" per accompagnare e facilitare le pratiche di ricongiungimenti e mettere in collegamento i profughi con le associazioni del terzo settore e con privati cittadini che, in alcuni casi, hanno già espresso ed intendono dare la loro disponibilità per accoglierli".

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha messo a disposizione 545 posti negli ospedali locali: "Non sappiamo quali saranno i numeri dei profughi in arrivo. Ci sarà riunione importante con la Protezione Civile nazionale, noi siamo pronti ad aprire 545 posti nei nostri ospedali se vi fosse necessità in via emergenziale, possono diventare anche dormitori per chi non ha parenti".